Nuovi dati rivelano che un numero elevato di giocattoli non sicuri, provenienti da venditori di paesi terzi, continua a raggiungere i consumatori europei attraverso piattaforme online.
Una nuova ricerca dimostra che le misure dell’UE hanno avuto scarsa efficacia nel proteggere i bambini dalle importazioni di prodotti non conformi e pericolosi.
Una nuova indagine condotta da Toy Industries of Europe (TIE) ha evidenziato che l’86% dei giocattoli campionati nella loro campagna di mystery shopping (acquistati da venditori di paesi terzi all’UE sui principali mercati online) non hanno superato i controlli di conformità alla normative, presentando rischi diretti per la sicurezza dei bambini.
I risultati del mystery shopping del 2025 sono ancora più allarmanti rispetto a quelli dell’esercizio condotto dallo stesso TIE nel 2024, indicando che gli sforzi dell’UE per contrastare la vendita online di giocattoli non sicuri (da parte di venditori extra UE) sono stati insufficienti. Nel 2024 il TIE aveva riscontrato che l’80% dei giocattoli non aveva superato i test di sicurezza. In particolare, molti degli stessi giocattoli segnalati come non sicuri allora risultano ancora in vendita, spesso messi a disposizione dagli stessi venditori, e non hanno nuovamente superato i test di sicurezza a cui sono stati sottoposti.
TIE ha testato 70 prodotti acquistati su sette piattaforme comunemente frequentate dai consumatori europei.¹
Test indipendenti condotti in laboratori accreditati hanno rivelato non conformità che possono portare a situazione di rischio per la sicurezza del bambino, dalla presenza di piccole parti che comportano il rischio di soffocamento, alle batterie a bottone facilmente accessibili, a valori di sostanze tossiche superiori ai limiti consentiti.
Alcuni esempi includono:
- Giocattoli che rilasciano piccole parti, creando un rischio di soffocamento per bambini di età inferiore ai tre anni.
- Giocattoli che consentono l’accesso diretto alle batterie a bottone, comprese le batterie a bottone al litio.
Se ingerite, queste possono causare gravi lesioni interne. - Giocattoli con ventose staccabili che possono ostruire le vie respiratorie del bambino.
Il TIE sottolinea che le norme UE, seppure molto severe in materia di sicurezza dei giocattoli, non possono essere applicate a un venditore che ha sede al di fuori del territorio dell’UE e non ha nominato un “responsabile UE” o un “operatore economico” in sua rappresentanza diretta in UE.
Il nuovo Regolamento sulla Sicurezza Generale dei Prodotti avrebbe dovuto migliorare la situazione, ma nella pratica non è stato così.
L’attuale quadro normativo dell’UE prevede, infatti, che i venditori extra UE nominino un “operatore economico responsabile” nell’UE, ma è una condizione che è di difficile verifica per le autorità di vigilanza del mercato; nei fatti, spesso nessuno si assume la responsabilità finale di questi prodotti non conformi.
Il Digital Services Act esonera incredibimente le piattaforme online da qualsiasi responsabilità al riguardo, nonostante esse svolgano un ruolo cruciale nella realizzazione della vendita. Di conseguenza, spesso nell’UE non c’è nessuno che risulti, concretamente, responsabile della sicurezza di un giocattolo di provenienza non comunitaria e distribuito dalla piattaforma.
I giocattoli pericolosi continuano a raggiungere i consumatori nonostante l’esistenza di numerose norme. La legislazione in materia di sicurezza dei giocattoli presenta gravi lacune e clausole inapplicabili che finiscono per avvantaggiare i commercianti disonesti – afferma Catherine Van Reeth, Direttrice Generale di TIE – bambini e i produttori affidabili di giocattoli continuano così a pagare il prezzo di norme che, poi, non valgono per i venditori extra UE che operano attraverso piattaforme online.
Il nuovo Codice Doganale dell’UE introdurrà una tassa su ogni pacco che entra nell’Unione. Catherine Van Reeth afferma:
La riforma doganale è sicuramente un passo nella giusta direzione, ma non ci si può aspettare che le dogane si facciano carico dell’intero onere. Il volume di piccoli pacchi che entrano ogni giorno nell’UE rende impossibile alle dogane fungere da prima linea di difesa. Abbiamo bisogno di un sistema preventivo che blocchi i giocattoli non sicuri molto prima che raggiungano la frontiera, in modo che le dogane possano concentrarsi sull’identificazione dei casi che sfuggono ai controlli a monte
L’ indagine condotta da TIE ha sollevato seri dubbi su un sistema che si affida completamente all’essere “persone responsabili” ma carente nei controlli. Sono state riscontrate offerte di giocattoli con dettagli totalmente falsi, come un indirizzo di Londra indicato su territorio francese, o la città di Parigi ubicata in Germania e con un numero di telefono belga. In questi casi, in cui l’operatore economico è assente (o non valido), le piattaforme online che facilitano la transazione nell’UE dovrebbero essere considerati giuridicamente come “operatori economici responsabili”, ma attualmente non lo sono e quindi non hanno alcuna responsabilità relativa alla sicurezza dei giocattoli venduti sulle loro piattaforme.
TIE sollecita un’azione decisa e congiunta. La futura legge sui prodotti dell’UE (prevista per il prossimo anno) dovrebbe rendere le piattaforme online legalmente responsabili quando i giocattoli sono venduti da venditori di paesi terzi senza alcun soggetto responsabile nell’UE.
Se si mantiene un sistema basato su rappresentanti dell’UE che agiscono in qualità di “persone responsabili”, è necessario apportare le seguenti modifiche per garantire che vi sia sempre qualcuno effettivamente responsabile della sicurezza:
- la “persona responsabile” deve essere identificata come responsabile della verifica della sicurezza e della conformità prima che i prodotti siano messi in vendita;
- le piattaforme online devono verificare che le “persone responsabili” siano autentiche e abbiano un contratto con il venditore/produttore;
- in assenza di una “persona responsabile” verificata e verificabile (anche dalle autorità di controllo comunitario), il marketplace deve essere considerato la “persona responsabile”.
TIE esorta inoltre a:
- Rafforzare con urgenza l’applicazione delle norme e la valutazione degli strumenti di tracciabilità oggi disponibili; potenziare e migliorare la sorveglianza del mercato, i controlli doganali e la conformità alla DSA. Garantire che i mercati online facciano la loro parte raccogliendo, verificando e conservando i dati che confermano l’autenticità dei venditori. Garantire che le sanzioni siano dissuasive.
- La modernizzazione e il rafforzamento delle norme doganali dell’UE: il nuovo codice doganale dell’Unione (UCC) deve essere adottato e attuato con urgenza per adeguare le dogane al commercio elettronico. Dovrebbero essere privilegiate le misure che migliorano l’accesso ai dati e la loro condivisibilità. Allo stesso modo, dovrebbero essere disposte misure che promuovono le importazioni all’ingrosso rispetto ai piccoli pacchi, nonché l’introduzione di un meccanismo di qualifica come “importatore presunto” per quei casi in cui le merci extra UE non presentano indicazione chiara di un operatore UE univoco.
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¹ I giocattoli sono stati acquistati su AliExpress, Amazon Marketplace, CDiscount, Fruugo, Joom, Shein e Temu. Ci siamo concentrati sui giocattoli venduti da venditori terzi, generalmente senza marchio e provenienti da venditori al di fuori dell'UE. Abbiamo escluso i giocattoli di marchi rinomati, per i quali le responsabilità sono chiaramente e legalmente stabilite. I risultati non riflettono quindi la situazione complessiva delle vendite di giocattoli online, in particolare per le piattaforme che vendono anche giocattoli di marchi rinomati.

